Agricoltura biologica

Dal punto di vista filosofico, l’agricoltura biologica promuove la biodiversità delle specie coltivate (ed allevate) in uno specifico territorio, escludendo l’utilizzo di prodotti di sintesi.

Fertilità dei terreni

Al fine di redigere un piano d’ intervento o di concimazione; come carenza di elementi nutritivi, verificare la struttura e la granulometria, la presenza di sostanza organica per poi valutare, se intervenire con ammendanti si raccomanda di eseguire un’analisi chimico/fisica del terreno (la quale ha valore di 5 anni). Il risultato dell’analisi del terreno tramite un piano di concimazione.

Allo scopo di essere attori della sfida sul biologico bisogna acquisire la capacità di intervenire nelle carenze di elementi nutritivi attraverso la verifica di molteplici parametri (struttura, granulometria, la presenza di sostanza organica degli stessi) per poi valutare gli interventi migliori. Da ciò la capacità di scegliere le soluzioni più opportune, anche grazie alle deduzioni che possiamo fare dall’analisi chimico/fisica del terreno (la cui validità è mediamente di 5 anni).

Sovescio

Attraverso il sovescio arricchisce ogni terreno di una massa verde, facilmente aggredibile dai microrganismi la cui opera andrà a migliorare le caratteristiche chimiche, fisiche e chimico-fisiche del terreno stesso. Questi migliorano in misura sensibile i rapporti terreno-aria (ossidazione) e terreno-acqua (idratazione).

Una volta scelta la specie o le specie da utilizzare per il sovescio é buona pratica fare in modo da “rendere autonomo” il terreno sia dal punto di vista fisico che chimico. Così prospera l’ecosistema agricolo. Le leguminose, ad esempio, possono crescere e svilupparsi anche in terreni poveri di azoto purché dispongano di fosforo, potassio e calcio.

La pianta da sovescio deve essere seminata fitta (analogamente al foraggio) in modo da ottenere una sostanziosa produzione di massa verde facilmente decomponibile. Infatti, l’alta densità di piantagione, determina tra le piante stesse, la competizione per la luce e di conseguenza esse crescono alte, esili e con più foglie.

L’esperienza insegna che il periodo ottimale per tale pratica é quello in cui la pianta ha raggiunto il massimo sviluppo, avendo assimilato tutte le sostanze nutritive ed i tessuti sono ancora verdi e facilmente degradabili nel terreno. Tale periodo coincide con la piena fioritura e rappresenta il momento perfetto per lo sfalcio e una successiva adeguata aratura (senza prelievo della massa verde).