La verticilliosi dell’olivo

La verticilliosi dell’olivo

Ulivo livemente colpito da Virticillosi

Caratteristiche e contrasto

Verticiloza oljke   

La verticilliosi dell’olivo, malattia il cui responsabile è un fungo deuteronicete, il Verticillium dhaliae Cleb., è diventata una delle malattie più temute per i nuovi impianti di olivo e può interessare anche le colture erbacee come il pomodoro, la patata, il peperone, la melanzana.
Quello che rende temibile il verticillio sono gli organi di propagazione i quali si possono conservare per molto tempo (anche 10-15 anni) in terreni che hanno ospitato precedentemente piante erbacee orticole infette.

La penetrazione del fungo all’interno delle piante di olivo avviene in genere attraverso le radici, a partire da lesioni causate da insetti, nematodi oppure attrezzi meccanici. Si può dire che più rara, ma sempre possibile, è la penetrazione attraverso rami tagliati con le operazioni di potatura.
La sintomatologia in seguito all’attacco della tracheoverticilliosi si manifesta con due tipi di
decorsi: acuto o cronico.
Nella sindrome acuta le foglie, all’inizio, appassiscono leggermente per poi disseccare e piegarsi a doccia nell’arco di pochi giorni assieme ai rami dove a volte restano attaccate; questo dipende dalla rapidità con cui si verifica la malattia. Le piante colpite, a volte secondo quanto riportato dalla letteratura scientifica, tendono a reagire mediante l’emissione di nuovi polloni nella parte inferiore del tronco.
La sindrome cronica si manifesta in maniera molto più lenta rispetto al caso precedente; le foglie ingialliscono, disseccano progressivamente, infine cadono.
In tutte e due i casi i sintomi compaiono prima sulla parte aerea per poi diffondersi verso il basso.

In ambo i casi, facendo una sezione di un rametto, questo presenta un’anormale colorazione marrone o bruno-nerastra, dei vasi di trasporto situati subito al di sotto della corteccia. I sintomi solitamente compaiono alla ripresa vegetativa (primavera) e vanno man mano aumentando col decorso stagionale. Alla fine dell’estate, i sintomi possono regredire, per poi in genere ripresentarsi con maggiore intensità l’anno successivo.

Sezione di un tronco di ulivo colpito da Virticellosi

Il contrasto all’infezione

La lotta contro la verticilliosi è estremamente difficile sia per la sua capacità di conservarsi a lungo nel terreno, sia per la facilità di trovarsi ospite nelle diverse piante anche erbacee.
Gli accorgimenti che si suggeriscono per contenere questa malattia sono essenzialmente
di tipo preventivo.
Innanzitutto, è buona norma procurarsi le giovani piante da un vivaista affidabile, in quanto è risaputo che una delle prima cause d’infezione è impiantare materiale già infetto.
Nel caso poi si voglia impiantare un oliveto su terreno che ha ospitato una delle colture erbacee a rischio di infezione si può procedere alla solarizzazione del suolo, ovvero alla copertura dello stesso con teli che facciano aumentare considerevolmente la temperatura del terreno al fine di “sterilizzarlo”. Tale tecnica risulta tuttavia efficace tanto più è abbondante la sostanza organica del suolo, quando quest’ultima fosse sotto all’1% gli effetti del trattamento risulterebbero molto modesti.

Oggi tuttavia sono state messe a punto profilassi che, pur dispendiose, consentono di curare, con ragionevole grado di sicurezza, gli alberi infetti.
Ovviamente, considerando che il fungo è presente nel terreno olivetato, il trattamento potrebbe non risultare definitivo e la malattia ripresentarsi dopo qualche anno a seguito di una nuova penetrazione del patogeno attraverso le radici dell’albero.

Su piante adulte trattamenti a base di Fosetyl-alumininium (1 Kg/100 litri) possono dare qualche risultato, anche se l’intervento, di seguito descritto, su giovani piante, offre certamente più probabilità di successo, anche se si tratta di interventi dispendiosi nel caso di necessità di intervento su un gran numero di piante.
Il trattamento, da effettuarsi a giugno e solo sulle piante infette, deve essere preceduto dalla potatura e dall’eliminazione dei rami e/o delle branche infette.